Integrazione. Presentato il progetto “Lo sport e la disabilità nella scuola”

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Il Presidente Pro Tempore dell’Asd Triathlon Duathlon Rimini, Alessandro Alessandri ha tenuto a battesimo il progetto “Lo sport e disabilità nella scuola”. L’iniziativa, che avrà avvio nel mese di Febbraio 2019, coinvolgerà gli studenti dell’Istituto savignanese “Marie Curie”. All’interno dell’Istituto sono state individuate una serie di discipline in grado di favorire l’integrazione sportiva tra i ragazzi, tra queste vanno annoverate il calcio, il basket, la danza sportiva ed il badminton.

“Il Progetto – spiega Alessandri – parte dal principio che l’insieme delle attività, individuali o collettive, che impegnano e sviluppano determinate capacità psicomotorie, svolte anche a fini ricreativi o salutari, che non creano barriere e non considerano l’aspetto fisico o l’abilità del movimento, sono in grado di rendere partecipe ogni individuo”.

Tra i modi di impiegare il tempo libero, le attività sportive rappresentano, probabilmente, quello più diffuso. Nel mondo della disabilità, la pratica sportiva può svolgere la funzione di promuovere l’educazione e l’integrazione delle persone. Infatti, oltre che essere centrale in campo riabilitativo (settore in cui, prevalentemente, finora è stata inserita), può ricoprire un ruolo essenziale nel favorire la conquista dell’autonomia e lo sviluppo della personalità.

“Non bisogna sottovalutare – continua il Presidente dell’Asd TD Rimini – la portata educativa dello sport, che offre alle persone con disabilità un’occasione per compensare le lacune formative ed i problemi di sviluppo dovuti agli specifici deficit. Inoltre, la pratica sportiva permette di soddisfare alcuni bisogni propri dell’uomo, legati all’esperienza di gioco, movimento, agonismo e vita di gruppo. Particolarmente rilevante per la persona con disabilità risulta essere anche la dimensione creativa: la possibilità di dare vita, attraverso attività ludiche e sportive, a un proprio stile di vita, ad un originale modo di essere.”

Infatti a causa del suo deficit, la persona con disabilità rischia di essere esclusa da ogni forma di progettualità e di realizzazione autonoma e personale. Il Comune di Savignano sul Rubicone si è fatto quindi promotore, col patrocinio al Progetto, di questo tipo di sfida votata all’inclusione ed alla sensibilizzazione, a partire dai più giovani, sulle tematiche della disabilità, ma anche ragionando su di un percorso di adeguamento delle strutture sportive, affinché anche gli atleti portatori di handicap, possano accedervi con maggior facilità.

“L’attenzione e la sensibilità rispetto alla pratica motoria e sportiva ha costituito una tappa importante di un lento percorso di rivalutazione psicopedagogica, filosofica e neurobiofisiologica delle potenzialità corporeo-chinestesiche della persona disabile: questo processo di cambiamento vede il Comitato Italiano Paralimpico quale cuore pulsante della rivoluzione culturale ad essa legata e che ha nei propri Comitati Regionali lo strumento per raccogliere le esigenze del territorio – conclude Alessandri – In particolare, il territorio del Rubicone ha come proprio punto di riferimento il CIP Emilia Romagna che, grazie alla sua capillare organizzazione, dà supporto e riposte alle necessità che di anno in anno si palesano.”

Nell’ambito del Progetto, il Comitato Italiano Paralimpico Emilia Romagna si pone come ente patrocinante al fianco del Comune di Savignano sul Rubicone, per l’attivazione dell’iniziativa, insieme ad una serie di Partner che sostengono il progetto, vale a dire il Rotary Club Valle del Rubicone, Cicli Neri, Naty’s Cafè, UnipolSai, Farmacia Mercuriali e Trattoria dell’Autista. Dichiarazioni dalla Conferenza stampa, alla quale erano presenti il primo cittadino di Savignano, Filippo Giovannini, l’Assessore alla cultura, Maura Pazzaglia, l’Assessore alla scuola e sport Nicola Dellapasqua, il Presidente del TD Rimini, Alessandro Alessandri, Massimiliano Evangelisti, trainer e consulente del progetto, gli atleti Mirco Acquarelli, campione di basket in carrozzina e Giovanni Achenza, campione paralimpico Rio 2016.

Questo l’intervento del sindaco Filippo Giovannini: “E’ importante coltivare nel territorio la mentalità dell’inclusione affinché la disabilità non venga vista come un freno, ma come un’opportunità per superare i limiti personali e cogliere grandi opportunità. Ci troviamo a patrocinare una iniziativa che riteniamo veramente preziosa per il nostro territorio e per la sua crescita.”

L’assessore Nicola Dellapasqua ha dichiarato quanto segue: “Oggi abbiamo un’opportunità importante perché Savignano si è sempre detta all’avanguardia sotto il profilo sportivo: abbiamo la possibilità di raggiungere un livello superiore, acquisendo la capacità di unire persone che sfidano loro stesse per superare dei muri, dei limiti. Savignano da questo punto di vista è avvantaggiata, poiché ha un terreno fertile e creativo in fatto di progettualità, quindi per il nostro Comune non può che essere una sfida da accettare e portare avanti.”

Massimiliano Evangelisti: “Da parte nostra l’impegno è quello di portare avanti questo progetto che andremo ad attivare dal mese di gennaio-febbraio sulla base delle segnalazioni della scuola. Abbiamo in cantiere l’idea di collaborare con Mirco Acquarelli e Giovanni Achenza, due esponenti del mondo dello sport in carrozzina, per coinvolgere i ragazzi normodotati e non, delle scuole medie ad assistere alle diverse discipline praticate dagli atleti disabili ed a provarle con loro. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i giovani su tutti i fronti, nell’ambito dell’inclusione della disabilità. Abbiamo registrato da parte dell’Amministrazione comunale la volontà di creare un percorso non solo legato alla disabilità, ma al coinvolgimento di tutte le associazioni e le strutture sportive locali, affinché queste attività siano davvero alla portata di tutti, disabili compresi.”

Mirco Acquarelli: “Sarebbe bello lavorare sulle strutture, ma è importante lavorare sulle persone. Quando vado in giro mi presento come Mirco, non come disabile. Far sparire la carrozzina e guardare lo sportivo, dovrebbe essere l’obiettivo primario, per capire che noi disabili che pratichiamo attività, non siamo eroi, siamo sportivi.” Giovanni Achenza: “Lo sport e questi progetti che lo pongono in primo piano, possono davvero rappresentare una grande risorsa per i ragazzi disabili, fornendo loro l’occasione per uscire dalla campana di vetro nella quale spesso vengono inseriti, per trovare nuovi stimoli e nuove motivazioni.”

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