Bellaria Igea Marina. Popolazione residente a quota 19.558, situazione stabile

La fotografia scattata in questo inizio 2020 dai Servizi Anagrafici Comunali e riferita all’anno appena terminato, mostra una Bellaria Igea Marina sostanzialmente stabile per quanto concerne la popolazione residente, sia straniera che italiana, costante anche nei rapporti di forza tra componenti femminile e maschile e tra le provenienze delle diverse comunità straniere; in aumento invece il numero dei matrimoni.

Numero di residenti al 31 dicembre 2019, come detto, analogo a quello registrato a fine 2018: sono 19.558, contro i 19.569 fatti segnare dodici mesi prima. Il gap tra iscritti e cancellati nell’anno appena concluso è stato di una cinquantina di unità (rispettivamente 627 e 578), compensato di fatto dalla differenza tra nascite e decessi, 174 questi ultimi contro 115 nuovi nati.

Confermato il trend storico che vede Bellaria Igea Marina a maggioranza rosa, con 10.042 femmine residenti contro i 9.516 maschi. Tendenza che si accentua, anche in questo caso in linea con quanto avvenuto gli anni scorsi, nella composizione della popolazione straniera: 1.295 femmine contro 1.085 maschi. I cittadini di Bellaria Igea Marina provenienti da oltre confine sono così 2.380 totali, poco meno dei 2.397 registrati a fine 2018.

Tra gli stranieri, la comunità più numerosa resta, per distacco, quella albanese, stabile sopra quota mille con 544 cittadini e 495 cittadine. Entrambe in lieve calo, occupano comunque la seconda e la terza piazza la comunità rumena (114 maschi e 215 femmine) e quella ucraina (29 maschi e 145 femmine). A seguire, troviamo i 151 abitanti della comunità marocchina, gli 83 cinesi e i 63 abitanti provenienti dal Bangladesh; 46 i senegalesi e 41 i tunisini. Moldavi, polacchi e russi, gli altri gruppi con più di trenta cittadini residenti a Bellaria Igea Marina.

Sul fronte dei matrimoni, la città fa registrare un aumento rispetto al 2018, passando da 49 a 59 cerimonie totali; 49 i matrimoni civili del 2019, dei quali quattro celebrati alla Casa Rossa di Alfredo Panzini e tre alla Torre Saracena, mentre 10 sono state le cerimonie religiose: sei in meno, queste ultime, rispetto alle sedici celebrate nell’anno precedente.

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