Emergenza Coronavirus. Verucchio, solidarietà alimentare degli esercenti

Attraverso la rete dei servizi sociali parte da oggi la consegna dei pasti donati da PiadaStyle.

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Il comune di Verucchio tiene a sottolineare il gesto di solidarietà da parte di un ristoratore che ha deciso di preparare pranzi domenicali da offrire alle famiglie bisognose. Attraverso la rete dei servizi sociali parte da oggi, 5 aprile 2020 la consegna dei pasti donati da PiadaStyle.

Domenica prossima la sindaca Stefania Sabba e l’assessora Eleonora Urbinati saranno driver speciali al fianco dei volontari della Protezione Civile per portare ai cittadini più in difficoltà un augurio di Pasqua e far sentire la vicinanza dell’amministrazione in un momento così particolare.

Questa la nota stampa diffusa dalle amministratrici: “Tutto è nato dal titolare di PiadaStyle Andrea Semprini, che ci ha contattato per manifestare l’intenzione di preparare qualche primo piatto per il pranzo della domenica da destinare ai verucchiesi in difficoltà.

Abbiamo quindi raccolto questa lodevole disponibilità e attivato le assistenti sociali del nostro Sportello, che si occupano di individuare le situazioni critiche da coinvolgere e hanno una mappatura del bisogno: oggi si parte con le prime quattro famiglie, che saranno raggiunte a domicilio dal personale della Protezione Civile con le pietanze cucinate da Semprini. Cui va tutto il nostro plauso e ringraziamento nella speranza che il suo esempio possa fare scuola ed essere seguito da altri”.

E, come detto, domenica prossima saranno proprio Stefania Sabba ed Eleonora Urbinati ad affiancare i volontari nella distribuzione: “Accompagneremo il personale della Protezione Civile per portare un saluto che rappresenti tutta l’amministrazione e fare un augurio di Pasqua in segno di vicinanza in un periodo di grande sofferenza. Momento in cui si registra per fortuna anche una bella solidarietà e si rafforza il senso di comunità, tanto che alcuni cittadini ci hanno segnalato situazioni di emergenza figlie del blocco economico da Coronavirus che abbiamo sottoposto all’attenzione della nostra rete sociale. Una sorta di controllo di vicinato, un prendersi cura del prossimo, che auspichiamo entri sempre più nella consuetudine dei verucchiesi”.

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