Cultura. Conferenza sul Patrimonio DemoEtnoAntropologico in Romagna venerdì 4 a Saludecio

Alle ore 21 nella Biblioteca Comunale, relatore Marco Musmeci, direttore del Museo di Saludecio e del Beato Amato

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Col nuovo anno riprendono le attività culturali del Museo di Saludecio e del Beato Amato. Venerdì 4 gennaio, alle ore 21, nella sala polivalente della Biblioteca Comunale di Saludecio, il direttore del Museo Marco Musmeci terrà una conferenza dl titolo “I saperi e il fare. Argomenti sul patrimonio DemoEtnoAntropologico in Romagna”. Il patrimonio DEA è quello che più rappresenta l’identità di una comunità e il Museo di Saludecio conserva le testimonianze antiche e moderne legate alla devozione verso Santo Amato Ronconi. Al centro della conferenza sarà la conoscenza, la tutela e la conservazione di questo patrimonio culturale fatto di “cose” la cui origine non è solo locale ma anche di “importazione”.

Il termine composto demoetnoantropologia è stato scelto per identificare un insieme articolato che talvolta, e ingiustamente, viene considerato ancillare; tuttavia esso – nato dall’unione delle parole demologia, etnologia e antropologia – racconta attraverso beni materiali e immateriali, mondi vicini e lontani di straordinaria complessità e delicatezza.
Un tempo s’identificava la parola demologia quale sinonimo di folklore, ora anche per la necessità di approfondire il suo contesto generativo, è molto più ampio l’insieme a cui afferisce (si pensi solo a quello immateriale e al recente patrimonio tutelato UNESCO dei “muretti a secco”); più facile dare una connotazione geografica all’etnologia, quale patrimonio delle civiltà e culture extraeuropee; mentre al discorso delle relazioni che s’innescano tra gli oggetti e il loro uso, con i singoli soggetti o con delle società estese, porta allo studio della antropologia.

Attraverso degli esempi già presentati dall’architetto Musmeci nel convegno organizzato nello scorso giugno dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali a Roma e dedicato alle “Linee guida per le attività di tutela dei beni etnoantropologici”, e a quello più recente del 6 dicembre che la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Venezia e laguna ha realizzato per le “Rievocazioni storiche della tradizione” quale “Patrimonio da salvaguardare”, verrà illustrato il ricco patrimonio culturale che va dal Sillaro al Tavollo, attraverso un territorio che spazia dal mare alla montagna, dalle civiltà antiche all’arte contemporanea.

 
Al termine verrà presentata con l’ausilio di un album di disegni originali l’esposizione “Un Presepio di Ilario Fioravanti” che con quattro opere d’arte del celebre artista-architetto cesenate arricchisce la visita al Museo per queste festività natalizie.
Si ricorda che il “Presepio” di Fioravanti sarà visitabile ancora fino al 13 gennaio.
 
Il Museo di Saludecio e del Beato Amato – il Museo dedicato a Santo Amato Ronconi – è aperto come di consueto tutte le domeniche dalle ore 15.00 alle ore 17.00, anche domenica 6 gennaio festività dell’Epifania, con ingresso libero e gratuito.
 

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