Furti di rame, la Polizia Ferroviaria controlla i rottamai delle province di Rimini e Forlì-Cesena

Cinque le aziende ispezionate, 120 persone identificate e 35 veicoli controllati: esito negativo per la detenzione e il riciclo di rame di provenienza illecita

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Il fenomeno dei furti di rame è in continua crescita, così nelle giornate di martedì 15 e mercoledì 16 novembre sono stati controllati dalla Polizia Ferroviaria i depositi di rottamai nella provincia di Rimini e Forlì-Cesena: cinque le aziende ispezionate lungo la linea ferroviaria, 120 le persone identificate, 35 i veicoli controllati. Grazie alla continua vigilanza e alle continue ispezioni i risultati ottenuti hanno dato esito negativo per la detenzione del rame di provenienza illecita. 

Il fenomeno dei furti di rame crea particolare disagio provocando l’interruzione di servizi pubblici essenziali con ripercussioni di natura economica e sociale di particolare rilievo e possibili implicazioni di ordine e sicurezza pubblica. Ogni giorno vengono rubati in media 3.200 chili di rame: senza rame sulla linea i treni non partono, migliaia di pendolari arrivano in ritardo al lavoro, i ragazzi/studenti perdono il giorno di scuola.

Il rame rubato non proviene esclusivamente dalle Ferrovie, quello è solo una piccola parte del bottino. Ci sono anche i furti dai cavi elettrici di Enel e dalle linee di Telecom. Se viene chiamato “oro rosso”, un motivo c’è: sui mercati il rame è arrivato a valere 7,5 euro al chilo, una quotazione destinata ad aumentare ancora, visto che il bene è sempre più scarso e sempre più ricercato, soprattutto dalle grandi potenze emergenti.

Esiste una filiera illegale vastissima e sempre più organizzata che ha un solo scopo: rubare più rame possibile per rivenderlo all’estero. Alla base ci sono i piccoli ladruncoli (sei su dieci sono italiani, gli altri quasi tutti dell’est europeo) che lo rivendono a rottamai e grossisti per 4 o 5 euro al chilo. Da qui, il metallo viene spedito in fonderia oppure lavorato sul posto. E’ a questo punto che l’oro rosso passa nelle mani dei “pesci grossi”, possono essere esportatori legali e del tutto inconsapevoli oppure criminali.

Per tale quadro sono state promosse a livello nazionale le migliori sinergie tra le Forze dell’Ordine e le società o aziende maggiormente esposte al fenomeno dei furti, lo scopo è quello di contrastare il fenomeno dei furti di rame, cercando, in questo caso, d’intervenire su quelle aziende che non rispettano le normative in materia di tutela ambientale riciclando rame rubato.

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