Patto Civico Riccione Oltre, Pizzolante: « Riccione on demand può diventare un sistema romagnolo»

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Si è svolto ieri, sabato 11 marzo, presso il ristorante Cavalluccio Marino di Riccione, l’atteso incontro con le forze imprenditoriali della città promosso da Patto Civico Riccione Oltre. Un incontro di confronto e di condivisione d’idee a cui hanno partecipato oltre 150 persone tra: imprenditori, cittadini e rappresentanti di categoria

 

L’introduzione di Sergio Pizzolante

Aprendo i lavori Sergio Pizzolante ha inquadrato lo scopo della riunione «che – gha detto – è quella di riuscire a portare il ceto medio, le energie migliori dell’imprenditoria delle professioni, dei talenti che si esprimono in città e portarle nel campo della politica, della progettazione politica e non fare in modo che vadano a seguire la corrente dell’antipolitica e delle protesta fine a se stessa. Il nostro intento – ha proseguito il deputato di Area popolare – è riportare le energie positive e vive della città dentro un percorso di ricostruzione. E per fare questo occorre portare un programma che sta prima di tutto, prima delle sigle. Stiamo avviando un percorso politico per dare il via a un’amministrazione comunale che non frena, non inibisce ma accelera, accoglie proposte e idee, lasciando all’imprenditore la libertà di fare».

 

Nel progetto di Pizzolante per Riccione c’è l’idea di ripensare un pò a tutto a partire da «un allungamento della stagione turistica verticale, giorno e notte e orizzontale, estate e inverno, concetti sui quali costruire un progetto di città e di proposta turistica. Stagione di almeno 8 mesi, allungamento in verticale giorno-notte e in orizzontale estate-inverno». Ma il parlamentare pensa, anche alla partecipazione attiva al sistema fieristico congressuale e ad un’alleanza romagnola adriatica per l’Alta Velocità e lo sviluppo dell’aeroporto. «Questo – conclude – si può realizzare uscendo dall’isolamento politico dell’amministrazione di Riccione. Occorre costruire una grande alleanza politica di tutte le forze vive della città».

 

L’intervento di Andrea Pollarini

Subito dopo il deputato Pizzolante è intervenuto il professore dello IULM di Milano, Andrea Pollarini, uno dei massimi esperti del turismo in Italia secondo cui: «L’economia della notte in Italia vale tanto quanto l’agricoltura in termini di numeri e di fatturato. Se l’andare in vacanza – ha proseguito – per molti una volta era un sogno ora è diventato un diritto per tutti. Viaggiare da una parte all’altra del mondo è diventato più semplice grazie alla globalizzazione e alla tecnologia e meno costoso».

«Nel turismo così come accade per altri settore, dalla TV alle auto – ha affermato il professore dell’International University of Languages and Media – si sta verificando un processo di profilatura sempre più specifico. Abbiamo cominciato a dover operare just in time, senza mediazione. Sono intervenute tecnologie estrattive: senza produrre nulla si mettono in relazione diverse realtà. È finita la soluzione di continuità tra prodotto fisico e prodotto virtuale narrato. Cambiamento di paradigma di consumo. Tre tipi di turismo: tradizionale, business, identitario. Quest’ultimo è quello comunitario, tribale, anche se si svolge in autonomia». Per questo motivo, secondo Pollarini «avere a che fare con il turismo diventa una necessità in un processo di ristrutturazione sistemico» per trasfromare un grande problema in una straordinaria opportunità. «Il nuovo concetto – conclude Polalrini – è un turismo on demand: la riviera può tornare un luogo di innovazione se trova un suo ruolo».

 

L’imprenditore riccionese

È stato, poi, il turno di Marco Volpe, esperto d’informatica e comunicatore digitale che nel suo intervento sottolinea come sia cambiato il paradigma dei turisti tipo «che cercano – afferma – gentilezza e wifi. Avere a che fare con il turismo diventa per Riccione una necessità, tenendo presente che il driver della nostra zona sta nell’assespiaggia sabbiosa, pulita, soleggiata e nell’accoglienza, che rimane ancora un elemento e un’attitudine che ci contraddistingue. Chi va in vacanza – dice Volpe – non cerca luoghi o cose ma persone» Volpe fa l’analisi dei “sogni” degli italiani che hanno come metà la Puglia a cui fa seguito la Toscana e la Sardegna, «l’Emilia Romagna – prosegue Volpe – non c’è. Poi però quando si va a vedere dove i cittadini italiani decidono dove fare la loro vacanza allora la nostra regione e soprattutto la Riviera adriatica diventa la prima destinazione perché da ricerche effettuate emerge che noi siamo capaci di offrire di più.

Oggi – conclude – per continuare a parlare di turismo in una zona come la nostra diventa necessario parlare la lingua comprensibile. La problematica non è la camera piccola. Le persone cercano, appunto, gentilezza e wifi».

 

L’ex consigliere del PD

«Il punto fondamentale da cui dobbiamo partire è – ha affermato Fabio Ubaldi, ex consigliere del PD e fondatore di ‘Oltre Riccione’ – renderci conto è che abbiamo avuto un passato glorioso, viviamo in un presente statico, dobbiamo pensare a un futuro dinamico. Il prodotto Riccione ha bisogno di essere rivisto completamente, smettendo di guardarsi la punta dei piedi, rivolgendo lo sguardo oltre alla linea di confine. Siamo stati effettivamente un po’ narcisi, ora dobbiamo lavorare per e parlare di sinergie con il territorio perché il campanilismo tra Rimini e Riccione non ha nessun senso ed è ridicolo. Le ricchezze del territorio sono ricchezze di tutti e non delle città in cui risiedono. Il Teatro Galli non è Rimini, Maranello non è Modena, la Wellness Valley non è Cesena, ma è tutto la stessa zona di area vasta. Concludo dicendo che è necessario cercare una lingua unica da parlare tutti insieme, avendo il coraggio di esplorare nuove strade e impegnarsi sull’incoming turistico».

 

Nelle conclusioni, Sergio Pizzolante ha riproposto l’idea di un’amministrazione comunale che agevola le iniziative e non le inibisce o le frena. «Se la questione fondamentale – ha detto – è la persona, i suoi bisogni, le sue idee, il suo immaginario allora il primo compito di una amministrazione comunale è quello non considerare l’imprenditore e il professionista uno speculatore. Il compito non è frenare, inibire, stoppare ma accogliere e accelerare proposte e idee. Si deve passare – ha detto – dal non si può fare al si può fare. Il concetto di Riccione on demand che può diventare un sistema romagnolo e le strategie vanno costruite insieme dentro a un’alleanza tra tutte le realtà territoriali (Cattolica, Misano, Rimini, Riccione), poi ciascuna troverà la propria identità di offerta. L’odio verso il vicino non ci porta nulla. Usciamo dall’isolamento sia virtuale che fisico. La traduzione di ciò che abbiamo ascoltato oggi – ha concluso il parlamentare di NCD – è l’inizio di un nuovo percorso politico».

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