Magazzino trasformato in dormitorio per 16 persone a Rimini, il gip conferma il sequestro

L'immobile di 70 metri quadrati in via Coletti: denunciati un italiano e uno straniero

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Un magazzino in via Coletti a Rimini trasformato in dormitorio per 16 persone, con pessime condizioni igieniche. Il gip conferma il sequestro dell’immobile di 70 metri quadrati effettuato dalla Polizia municipale la scorsa settimana, dopo un controllo con Carabinieri e tecnici dell’Ausl Romagna. Contro il sovraffollamento abitativo sono «in campo – sottolinea l’assessore competente Jamil Sadegholvaad – tutti gli strumenti per contrastare un fenomeno intollerabile». 

Il primo sopralluogo della Pm al magazzino-dormitorio risale al mese di marzo, ma non erano risultate anomalie. Scenario diverso invece giovedì scorso, quando sono scattati i sigilli per «l’evidente cambio di destinazione d’uso». Oltre al sequestro, convalidato poi dal gip, è scattata la denuncia sia nei confronti del titolare del seminterrato, un italiano residente fuori provincia, sia per l’intestatario del contratto di locazione, di un mese e scaduto già ad aprile, uno straniero anche lui non residente a Rimini.

«I controlli sul sovraffollamento abitativo sono una parte fondamentale della strategia messa a punto per contrastare l’abusivismo commerciale», ribadisce Sadegholvaad. Da qui il giro di vite, «soprattutto nei casi, purtroppo tanti, dove emerge la recidività dei proprietari degli immobili dati abusivamente in affitto». 

Si tratta, stigmatizza l’assessore, di «cittadini italiani che non si fanno scrupoli o che magari fingono di non accorgersi di come i propri immobili vengano trasformati in dormitori indecenti, che ospitano stranieri che si riducono a vivere in condizioni igieniche al limite se non oltre». Per Rimini «un fenomeno inaccettabile e non più tollerabile».

Procedere al sequestro dell’immobile per un abuso edilizio, conclude, è una «valida e innovativa strada e può rappresentare anche un’ottima forma di deterrente per coloro che già in passato sono caduti in errore. Inasprire questo tipo di sanzioni è il modo più efficace per dare continuità e concretezza ai già ottimi risultati frutto dei controlli congiunti condotti dalle Forze dell’ordine». 

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