Trasporto rapido costiero, ecco i mezzi per collegare Rimini a Riccione in 23 minuti

Il sindaco Gnassi: «Ci sarà un nuovo modo di spostarsi per la città, in modalità integrata con la bicicletta. E aiuterà a superare i campanili». A inizio 2018 partiranno i collaudi e la prima corsa è prevista a inizio 2019

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Con il via libera del Cipe al finanziamento da 10,4 milioni di euro per nove mezzi si chiude «la partita amministrativa lunga decenni» del Trc, il Trasporto rapido costiero che dal 2019 collegherà Rimini e Riccione in 23 minuti. Si tratta, spiega alla stampa il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, del «primo pezzo di una infrastruttura fondamentale”. Già, perché l’obiettivo è arrivare fino a Ravenna, eliminando l’attuale binario unico «da Medioevo», in 30 minuti. 

Insomma il Trc è un pezzo di una «progettualità strategica», che dà un «impulso fattuale allo sviluppo dei collegamenti». Infatti permetterà di liberare il lungomare dalle auto, manderà in pensione l’anacronistica linea 11, al tempo stesso riqualificando zone della città e abbattendo le emissioni di polvere sottili.

Intanto è in completamento l’asse urbano interno del “fila dritto”, senza dimenticare l’intervento da 32 milioni di euro sulla statale 16 per gli svincoli rotatori tra Torre Pedrera e Miramare, e i 10 per la rotatoria sulla consolare per la Repubblica di San Marino. Oltre alla progettualità legata al ferro tra Rimini e Ravenna per la quale si firmerà un protocollo d’intesa tra tutte le destinazioni della costa, si punta anche a uno “snodo integrato” tra Trc, hub della stazione dei treni di Rimini e la cittadina di Santarcangelo, sfruttando la stazione con due binari della Fiera. Così a regime si raggiungerà da Rimini la città dei mosaici in mezzora con collegamenti ogni 20 minuti, una vera e propria «metropolitana di costa».

Dunque il Trc, che «non si poteva fermare, ma migliorare sì», sottolinea Gnassi, porta con sé una serie di sviluppi. E non solo per quanto riguarda il trasporto.
Intanto «ogni fermata sarà bella»; ci sarà un nuovo modo di spostarsi per la città, in modalità integrata con la bicicletta; e «aiuterà a superare i campanili». L’invito che lancia il sindaco di Rimini è dunque a «lasciarsi alle spalle le polemiche» che hanno caratterizzato l’iter dell’opera, in particolare da parte della vicina Riccione. «Collegare 2.000 alberghi è economia» e si aggiungono poli scolastici e l’ospedale, oltre a 50-60 tonnellate in meno all’anno di Pm10. In tutto l’opera verrà a costare 92 milioni di euro, di cui oltre 53 dallo Stato, 10 dalla Regione, 15 dal Comune di Rimini, sei da Riccione e sette dall’Agenzia di mobilità.

L’assessore alla mobilità Roberta Frisoni, ex presidente di Am, la sente come sua e, sottolinea, «la maggiore soddisfazione ci sarà quando saliremo in carrozza e sperimenteremo un nuovo modo di muoversi».
I mezzi che verranno acquistati, l’Exqui.city18t, già utilizzato in altre città come Barcellona e Ginevra, sono interamente elettrici e a emissioni zero, trasporteranno 150 passeggeri con 37 posti a sedere, due per i disabili, e biciclette al seguito. Inoltre è dotato di un sistema di comunicazione all’utenza, di uno di sorveglianza e della rete wifi. A inizio 2018 partiranno i collaudi e la prima corsa è prevista a inizio 2019.

Non solo. Rimini, spiega l’assessore, ha anche intenzione di candidare ai finanziamenti europei un progetto per la mobilità tra fermate del Trc, spiaggia e parco del mare, e si ragiona a una riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico.

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