Fisco. Polemica a Rimini per la richiesta dell’Agenzia Entrate di pagare l’Imu sugli ombrelloni

Già partiti i ricorsi dei bagnini. L'assessore regionale Corsini: "Situazione anomala e davvero strana"

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E’ polemica, a Rimini, per la richiesta di pagare l’Imu sugli ombrelloni rivolta ai bagnini dalla sede cittadina dell’Agenzia dell’Entrate. Una scelta avversata dai titolari degli stabilimenti balneari romagnoli – che hanno già fatto partire i ricorsi – su cui vuole vederci chiaro anche l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, che definisce la situazione “anomala e davvero strana”.

La richiesta, spiega all’Ansa il presidente della cooperativa Bagnini Rimini Sud, Mauro Vanni “l’abbiamo ricevuta, è tutto vero. Secondo l’Agenzia dovremmo andare a pagare l’Imu, valutando il valore catastale delle aree occupate dagli ombrelloni. Vogliono farci pagare l’accatastamento sugli ombrelloni: è un assurdo tutto riminese – prosegue -, un unicum in tutta Italia, visto che quello di Rimini è l’unico ufficio che ha dato questa interpretazione della normativa vigente”.

In particolare – così riporta la stampa locale – nel chiedere la corresponsione dell’Imu la sede riminese dell’Agenzia delle Entrate, calcola circa 10 metri quadrati a ombrellone, conteggiando 35 euro di Imu mentre i bagnini, seguendo le linee guida nazionali, con l’accatastamento delle spiagge hanno conteggiato le cabine e gli altri manufatti fissi. Che, non vengono spostati a fine stagione. “Abbiamo già fatto partire una cinquantina di ricorsi – osserva Vanni – e se ne prevedono più di 500. C’è una interpretazione assurda della normativa da parte di un unico ufficio in tutta Italia: per questo, da un certo punto di vista, siamo tranquilli. Spetterà ai giudici decidere e visti i tempi della giustizia magari l’esito si saprà tra dieci anni, intanto andiamo avanti. Sulla vicenda – conclude il presidente della cooperativa Bagnini Rimini Sud – ci siamo sentiti ieri con l’assessore regionale al Turismo”, Andrea Corsini, “mi pare abbia capito bene” la materia del contendere. Su cui, lo stesso assessore, vuole fare massima chiarezza.

“Chiederò immediatamente un incontro alla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate per capire il perché di questa riscossione – scrive in una nota -: sembra una situazione anomala e davvero strana che, almeno all’apparenza, non ha alcuna giustificazione visto, peraltro, che si paga solo a Rimini”. D’altronde, argomenta Corsini, “questa riscossione non va nella direzione intrapresa dalla Regione e dai territori, quella di investire nel turismo, comparto fondamentale per la crescita dell’economia regionale, in collaborazione con gli operatori privati. Basti pensare – conclude – ai 20 milioni di euro che abbiamo deciso di stanziare proprio per la riqualificazione degli spazi urbani nelle città costiere e degli stessi stabilimenti balneari”.

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