Ravenna “Home Port” per le crociere. 300 mila passeggeri entro il 2024. Presentato bando di gara foto

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Ravenna si prepara a diventare un “home port” per il settore crocieristico. Questa mattina è stato presentato il bando di gara, nato dalla proposta di Royal Carribean, che mira a trasformare il porto ravennate da semplice “port of call”, cioè uno scalo di passaggio, in vero e proprio capolinea delle navi, dunque porto di imbarco iniziale e sbarco finale delle tratte crocieristiche.

Si tratta di un enorme progetto che promette, nel giro di qualche anno – se tutto andrà come deve andare – di moltiplicare l’impatto del turismo crocieristico sul territorio, ponendosi anche come soluzione ai problemi presentatisi nel porto di Venezia per l’attracco delle grandi navi.

Ravenna potrebbe insomma arrivare a sostituire Venezia, quale porto di riferimento per le crociere nell’Alto Adriatico.

Il progetto è frutto di una proposta di parternariato pubblico privato, avanzato dalla compagnia crocieristica Royal Carribean, uno dei primi operatori crocieristici a livello mondiale, che già ha realizzato e gestisce  terminal crocieristici (attualmente ne gestisce 27, di 23 dei quali ha curato anche le attività di realizzazione dell’infrastruttura). Nel Mediterraneo Royal Caribbean Group è presente in 8 porti, tra i quali Venezia, Civitavecchia, La Spezia e Napoli. Dispone attualmente di 61navi con circa 5,5 milioni di passeggeri nel 2019 e oltre 80.000 dipendenti.

La proposta è stata ritenuta estremamente interessante da Autorità Portuale, che è arrivata poi a produrre il bando di gara per realizzarla.

Nel complesso, riguarderà un’area di circa 180mila metri quadrati, dall’ingresso dell’imboccatura di porto, davanti alla località di Porto Corsini, un’area particolarmente agevole da raggiungere per le navi da crociera. Quest’area sarà suddivisa in due comparti: il primo, di circa 60mila metri quadrati, sarà adibito a servizi. Qui sorgerà la vera e propria stazione marittima, che occuperà uno spazio di 10mila metri quadrati, organizzati su due piani, ma anche tutta la parte relativa alla logistica, come i parcheggi, le strade di movimentazione dei mezzi ecc… Il secondo, sarà invece un enorme parco pubblico attrezzato di circa 120mila metri quadrati, ribattezzato “Parco delle dune”, a servizio dei turisti e della cittadinanza.

Per la sola parte di stazione marittima messa a bando, si parla di un investimento di  26milioni di euro, 20 dei quali reperiti tramite il privato vincitore del bando per project financing e la restante parte quale contributo diretto di Autorità Portuale di Ravenna. Il project financing prevede il rilascio di una concessione valida per 35 anni per la gestione dei servizi di imbarco/sbarco e transito dei passeggeri, insieme alla costruzione del nuovo terminal. Il valore complessivo della concessione per i 35 anni è di circa 220milioni di euro.

L’intero progetto  può essere però inteso come diviso in tre parti, che verranno portate avanti contemporaneamente: oltre alla realizzazione della stazione marittima di cui si è già detto, ci sono altre due opere che realizzerà Autorità Portuale di Ravenna in via autonoma: il Parco delle dune, un grande parco pubblico su una superficie di circa 12 ettari, tra la stazione marittima vera e propria e il paese di Porto Corsini, per un investimento di circa 6 milioni di euro. Sarà destinato ad attività turistiche e ricreative, rivolte a chi vivrà i lidi ravennati, residenti e turisti, a partire dai passeggeri delle navi da crociera.

Il progetto del parco entra nella logica della compensazione ambientale, dunque di una grande area verde che sia di supporto per l’investimento nella stazione marittima, sotto il profilo ambientale.

A regime il nuovo Terminal accoglierà circa 300.000 passeggeri l’anno, la grande parte in HOME PORT cioè con Ravenna quale porto di inizio/fine crociera – con tutto ciò che questo può significare in termini di opportunità per il territorio in relazione a soggiorni pre e post crociera – in collaborazione con il sistema aeroportuale regionale, in particolare con gli Aeroporti di Bologna, Forlì e Rimini.

La terza parte dell’investimento riguarda ciò che in gergo si chiama “cold ironing” e cioè l’elettrificazione delle due banchine di accosto delle navi, per consentire così di spegnere i motori, altamente inquinanti, in porto e continuare ad essere alimentate attraverso la rete elettrica. Si tratta di un impianto estremamente impegnativo, che va dai 16 ai 20 MWatt di potenza, con costi importanti, stimati in una 30ina di milioni di euro, ma che viene ritenuto indispensabile per assicurare l’equilibrio tra esigenze economiche e ambientali per il territorio.

Questo progetto è stato candidato ai fondi del Recovery Plan ma il presidente di Autorità Portuale Daniele Rossi ha precisato che verrà realizzato in ogni caso, sempre puntando sul project financing e dunque con fondi in parte di Autorità Portuale e in parte dell’imprenditoria privata

“Può apparire inconsueto – ha commentato il presidente di Autorità Portuale, Daniele Rossi, presentando questo mega progetto – che, in piena pandemia, mentre proprio il settore del turismo è fortemente penalizzato, particolarmente quello delle crociere, si pensi ad investire in una progettualità di questo genere. Ma è proprio di progetti simili di cui abbiamo bisogno in questo momento: da questa pandemia usciremo più forti di prima, il Paese troverà le risorse e noi ci crediamo così tanto che abbiamo voluto anticipare i tempi, così da essere pronti per quando arriverà il momento della ripartenza vera e propria”.

“Punto qualificante del progetto – prosegue Daniele Rossi – è la sostenibilità ambientale che sarà garantita sia dall’investimento sul sistema di alimentazione elettrica delle navi ormeggiate sia da una perfetta integrazione del Parco delle Dune con il contesto cittadino locale. La progettazione della nuova Stazione Marittima sarà infatti redatta in armonia con il progetto del Parco delle Dune a Porto Corsini, che riqualifica e valorizza l’area retrostante il terminal, e con l’obiettivo di conciliare dal punto di vista della sostenibilità ambientale le funzioni crocieristiche con il contesto urbano. L’area, per una superficie complessiva di 12 ettari sarà infatti concepita come un progetto unitario dove spazi a verde pubblico attrezzato si intrecciano a una serie di servizi e attrezzature a supporto dell’area del terminal crociere. Il punto di partenza nel ripensare a questo luogo sarà la continuità con gli elementi di naturalità che caratterizzano il sistema costiero”.

“Ravenna nell’Alto Adriatico ha un ampio margine di crescita – ha sottolineato il sindaco Michele de Pascale – anche perchè dopo Venezia, che è una città conosciuta in ogni angolo del pianeta ed è il sogno di visita di qualsiasi cittadino del mondo, indiscutibilmente in tutto il NordEst in termini di città d’arte, Ravenna ha un primato indiscutibile. È evidente che di fronte ad una migliore strutturazione dei servizi crocieristici della nostra città ci sarà sicuramente una risposta incredibile in termini turistici. Esprimiamo quindi grande entusiasmo per questo progetto e ansia di vederlo presto realizzato”.

“La realizzazione della nuova stazione marittima dedicata alle crociere nel porto di Ravenna – ha dichiarato de Pascale – farà compiere al nostro turismo un importantissimo salto di qualità. La chiave di volta sarà rappresentata dal fatto che il nostro scalo diventerà un vero e proprio home port, punto di inizio e fine crociera e non solo di transito, con evidenti ricadute economiche positive per tutto il territorio.

“Il nuovo terminal sarà realizzato nel contesto degli ingenti investimenti che si stanno facendo per riqualificare tutti i nostri lidi, in tal senso va anche l’intervento di elettrificazione delle banchine di Porto Corsini, che certamente hanno contribuito a rendere competitiva e attrattiva l’offerta di Ravenna per Royal Caribbean, leader a livello mondiale nel settore delle crociere – ha sottolineato il sindaco di Ravenna -. Mi piace in particolare sottolineare a questo proposito che la serietà e l’affidabilità di Royal Caribbean sono tra l’altro dimostrate dal fatto che la proposta presentata guarda con grande attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e ha alla base un’analisi molto approfondita del contesto territoriale nel quale dovrà essere inserita; il progetto contiene infatti approfondimenti molto dettagliati sull’impatto che la presenza del terminal potrà avere sulla viabilità locale e prevede la realizzazione di un percorso alternativo che alleggerisca il traffico per raggiungere e lasciare la zona del terminal”.

Per quanto riguarda le previsioni di traffico, le stime elaborate parlano, a regime e dunque tra qualche anno, di un’aspettativa di circa 300mila passeggeri all’anno. “Un numero importante – ha sottolineato Rossi – ma non credo definitivo, perché non tiene conto del traffico che può arrivare da tutti gli altri operatori del mondo delle crociere. Ritengo che sia suscettibile di incrementi anche significativi”.

Trattandosi di una stazione destinata a diventare base logistica, home port, l’integrazione con il sistema logistico regionale sarà fondamentale e in questo senso si sta già lavorando con la Regione, sia per i collegamenti con gli aeroporti, primo fra tutti quello di Bologna, che col sistema ferroviario e stradale.

Entusiasti tutti i referenti del mondo economico intervenuti alla presentazione del progetto, dalla Camera di Commercio, agli esponenti di Confcommercio, Confartigianato, Cna, Lega delle Cooperative. L’unico “appunto” per così dire, o meglio una preoccupazione, è stata espressa dal presidente della Proloco di Porto Corsini, Orio Rossi, che ha spiegato di parlare a nome della cittadinanza, preoccupata soprattutto dal carico di traffico sulla risicata rete viaria della località. ” 120-150 navi all’anno – ha affermato Rossi – possiamo tradurle in circa 6mila bus che attraverseranno le nostre strade. Auspichiamo di trovare assieme al Comune e a tutte le istituzioni le soluzioni migliori per risolvere queste problematiche. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a venire coinvolti per l’elaborazione delle opportune strategie”.

Per quanto riguarda le tempistiche di realizzazione del progetto, il presidente di AP Rossi ha specificato che il bando si chiude il 16 luglio, seguirà poi l’aggiudicazione definitiva entro la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, in modo da poter procedere alla stipula del contratto e alla consegna delle aree all’aggiudicatario entro la fine del 2021. I lavori per la realizzazione dell’opera è previsto che coprano un periodo di 24 mesi. Contemporaneamente dovrebbero svolgersi i lavori per la realizzazione del parco, con l’assegnazione dei lavori entro l’anno e la realizzazione nei prossimi 2, in modo da vederlo realizzato per quando la stazione marittima sarà operativa. Qualche tempo in più potrà richiedere la terza parte del progetto, quella relativa all’elettrificazione delle banchine – si parla di 6-8 mesi – per via dell’attesa di risposta sulla candidatura ai fondi del Recovery Plan.

Il nuovo terminal potrà ospitare a regime navi da crociera da 300 metri di lunghezza e la previsione di accosti è di partire con una trentina nei primi anni, per salire a 50 negli anni successivi e arrivare a 70-80 totali a regime. Per quel tempo – si parla del 2024 – infatti il fondale sarà stato dragato alla profondità di 12 metri. “Si tratta però di un processo progressivo – ha concluso il presidente Rossi -. Prima di quella data la stazione funzionerà con una struttura provvisoria: nel 2022 prevediamo che il fondale possa già arrivare a 11 metri di profondità, grazie ai lavori di dragaggio dedicati all’area terminal crociere e quelli che abbiamo già messo in con l’appalto assegnato a Fincantieri, che in questo lavoro sperimenterà per la prima volta nel mercato mondiale un sistema di dragaggio nuovo, con ecodraga, che ha impatto ambientarle praticamente nullo”.

“Una buona notizia per la città di Ravenna e per l’economia della Romagna – ha affermato Andrea Corsini, Assessore Turismo e Infrastrutture della Regione Emilia-Romagna- . L’interesse del colosso Royal Caribbean per il nuovo terminal crociere apre importanti prospettive per il porto di Ravenna che potrà diventare uno scalo di inizio e di fine crociera, con tutto ciò che questo significa per lo sviluppo del territorio e per l’indotto turistico ed economico. Una grande opportunità per il turismo, peraltro uno dei settori più penalizzati dalle chiusure dovute all’emergenza sanitaria, che potrà fare della Romagna un centro nevralgico per uno dei più importanti operatori di crociere al mondo. Ma non solo. Il rilancio sul mercato della infrastruttura si potrà legare anche alle collaborazioni con gli aeroporti della regione, aumentando così l’attrattività dell’intera Emilia-Romagna. Siamo certi che il traffico crocieristico nel porto di Ravenna, con la realizzazione della nuova stazione marittima e l’adeguamento dei fondali del porto che consentirà l’ingresso delle grandi navi in sicurezza, potrà avere un significativo incremento già nei primi anni di avvio dell’attività”.

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